Le “monache di clausura” sono chiamate così perché vivono una vita religiosa in un ambiente chiuso o “clauso”. La parola “clausura” deriva dal latino “clausus,” che significa “chiuso” o “sigillato”.
Le suore di clausura scelgono di condurre una vita in cui si separano dal mondo esterno e si impegnano in preghiera, contemplazione e vita comunitaria all’interno di un monastero chiuso, in opposizione alle suore “aperte” che possono essere coinvolte in opere di carità o insegnamento al di fuori del monastero.
Curiosità: Il primo decreto sulla clausura delle monache fu promulgato nel lontano 1298 da Papa Bonifacio VIII.
Come vivono le monache di clausura?
Le suore di clausura, o monache claustrali, conducono una vita dedicata alla preghiera, alla meditazione e alla separazione dal mondo esterno. Ecco alcuni aspetti chiave di come vivono le suore di clausura:
- Chiusura: Le monache di clausura vivono in un monastero o in un convento chiuso, che è un luogo isolato dal mondo esterno. Il monastero è progettato in modo che le suore abbiano limitato contatto con persone al di fuori della comunità, spesso solo con familiari e amici stretti, e in casi particolari.
- Vita di preghiera: La preghiera è il fulcro della vita delle monache di clausura. Ogni giorno seguono rigorosamente un orario liturgico, che include la partecipazione alle liturgie delle ore e alle messe quotidiane. Molte ore al giorno sono dedicate alla contemplazione, alla preghiera personale e alla meditazione.
- Vita comunitaria: La vita in un monastero di clausura è caratterizzata da una comunità di suore che vivono insieme sotto la guida di una madre superiora. Questa comunità è spesso chiamata una “famiglia spirituale”, e le suore condividono molte attività quotidiane, comprese le preghiere, i pasti e il lavoro.
- Vita semplice: Le monache di clausura vivono una vita di semplicità e rinuncia. Non possiedono beni personali e hanno pochi comfort materiali. Molte comunità producono beni, come candele, caramelle o prodotti artigianali, per sostenere economicamente il monastero.
- Isolamento dal mondo esterno: Le monache di clausura cercano di isolarsi dal mondo esterno per concentrarsi sulla loro vita religiosa. Di solito non utilizzano la tecnologia moderna, come computer o telefoni cellulari, e hanno limitato o nessun contatto con l’esterno. Le visite sono regolamentate e spesso solo per necessità familiari o spirituali.
- Voti religiosi: Le monache di clausura fanno solitamente voti religiosi di povertà, castità e obbedienza, oltre a un quarto voto specifico per la clausura. Questi voti le impegnano a vivere una vita dedicata a Dio e al servizio della Chiesa.
Si possono visitare i monasteri di clausura?
A causa della loro natura di clausura, la maggior parte dei monasteri di clausura non è aperta al pubblico in modo informale. Tuttavia, in alcune circostanze specifiche e previa autorizzazione, è possibile visitare un monastero di clausura. Di solito, questi tipi di visite richiedono una pianificazione anticipata e possono essere limitati o regolamentati dalle regole della comunità monastica.
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Come si diventa monaca di clausura: 8 passaggi
Per diventare monaca di clausura, è necessario seguire un processo che coinvolge una serie di passaggi e requisiti. Tieni presente che le specifiche procedure possono variare a seconda della tradizione religiosa e del monastero, ma questi sono i passaggi generali coinvolti:
- Chiamata e discernimento: Il primo passo è sentire una chiamata interiore a una vita religiosa dedicata alla preghiera, alla contemplazione e al servizio a Dio. Questa chiamata richiede un periodo di discernimento, durante il quale si riflette sul proprio desiderio di entrare in una vita di clausura.
- Ricerca di una comunità: Dopo aver ricevuto la vocazione, bisogna cercare una comunità di monache di clausura che sia in linea con la propria tradizione religiosa e vocazione. Ogni comunità può avere regole e carismi specifici, quindi è importante trovare una che rispecchi i propri valori spirituali.
- Contatto con la comunità: Una volta individuata una comunità adatta, inizia un processo di discernimento con la comunità. Questo potrebbe includere visite al monastero, partecipazione alle loro attività spirituali e incontri con le suore e la madre superiora.
- Periodo di candidatura: Se la comunità accoglie la vocazione del singolo, si può essere ammessa come candidata. Durante questo periodo, si vivrà temporaneamente nel monastero per iniziare a conoscere meglio la vita di clausura.
- Noviziato: Dopo un periodo di candidatura, se si decide di proseguire, si può essere accettata come novizia. Questo è il periodo in cui si inizia a studiare le regole e la spiritualità specifica della comunità. Inoltre, si comincia a vivere la vita monastica più pienamente, anche se il periodo di noviziato può variare in durata da una comunità all’altra.
- Professione dei voti: Alla fine del periodo di noviziato, è possibile essere invitati a fare la professione temporanea dei voti. Questo significa impegnarsi in un periodo di voti temporanei di povertà, castità e obbedienza. Questo periodo dura di solito alcuni anni.
- Professione perpetua: Dopo un periodo di prova con i voti temporanei, si potrebbe fare la professione perpetua, impegnandosi definitivamente alla vita religiosa e ai voti permanenti.
- Vita come monaca di clausura: Una volta professati i voti perpetui, di diventa una monaca di clausura a tutti gli effetti e ci si dedicherà la propria vita alla preghiera, alla contemplazione e al servizio a Dio all’interno del monastero.
È importante notare che la vita come monaca di clausura è molto impegnativa e richiede un forte senso di vocazione e una profonda dedizione alla vita religiosa. Prima di intraprendere questo percorso, è fondamentale consultare il proprio direttore spirituale, cercare il supporto della comunità religiosa desiderata e prendere il tempo necessario per discernere adeguatamente la chiamata.
Si dice suore di clausura o monache di clausura?
Il termine corretto per riferirsi a queste donne consacrate è “monache di clausura.” Il termine “suore di clausura” è meno comune e potrebbe essere utilizzato in modo impreciso o in modo non specifico. Tuttavia, il termine corretto e più appropriato è “monache di clausura” per riferirsi a queste religiose.
La differenza fondamentale tra le due “categorie” di religiose, è che le suore sono più attive nell’assistenza e nel servizio alla comunità, mentre le monache, in particolare quelle di clausura, conducono una vita dedicata alla preghiera e alla contemplazione all’interno del monastero, limitando il contatto con il mondo esterno. Entrambe le vocazioni sono rispettate all’interno della Chiesa cattolica e sono importanti per il servizio religioso e spirituale.