Entomo: il superman napoletano.

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Anche la città di Napoli ha il suo superman, ENTOMO.

Di lui si sa solo il “nome di battaglia”: si fa chiamare Entomo, oppure “The Insect Man”; ha 31 anni e una pagina su MySpace. Ma chi si celi dietro quel costume bicolore attillato e quella maschera ben aderente al viso, nessuno sa.

Eppure è da due anni che pattuglia le strade di Napoli, mascherato come un supereroe dei fumetti. Però è reale (importante la sua precisazione, a scanso di equivoci: “Non sono un esaltato. Non sono un mitomane”). Anche se non spara e non picchia: fa da deterrente, mettendo in fuga i criminali con la sola sorpresa del suo intervento (e del suo costume).

Volendo sarebbe la risposta napoletana (patria delle maschere, della commedia dell’arte, degli sberleffi) alle ronde che il ministro Maroni prevede pronte entro aprile (anche se Entomo non apprezza l’accostamento): “Pattuglio le strade della città, di giorno e di notte. Non sono un vigilante, non mi sostituisco alla legge. Fermo i piccoli crimini che posso fermare, altrimenti avverto anonimamente la Polizia. Combatto contro l’individualista che mangia il prossimo per tornaconto personale. Contro le persone che fanno del male, nonostante possano scegliere di evitarlo. Combatto contro il consumismo”.

Hanno parlato di lui (in questi giorni, e siamo ancora lontani dal primo Aprile): prima Il Riformista, poi Il Giornale ed è finito anche su La Nueva España. Il suo costume è verde chiaro con maniche scure, porta pantaloni neri e stivali marroni, non ha mantello e si nasconde sotto un cappuccio neroverde.

La sua prima volta? “Il 2 marzo 2007″. Anche se: “La molla di Entomo è stata sempre con me. Quando è arrivata l’ispirazione ho capito cosa dovevo fare”, confessa a Il Giornale. “Non è successo nulla, non ho salvato nessuno, ma almeno ho vinto la mia grande sfida: uscire allo scoperto”, con il volto ben nascosto dalla maschera, s’intende. Ma non per vergogna; piuttosto perché come Batman, Superman e Spiderman anche Entomo deve rimanere rigorosamente coperto dall’anonimato.

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E infatti lui chiarisce di appartenere alla schiera scelta dei Supereroi: una specie di club della sicurezza che esiste davvero, qua e là sulla Terra. Sono i “Real Life Superhero”: circa duecento persone normali (nel senso di vere, reali), che vestono come gli eroi dei fumetti, aderiscono a regole severissime, hanno in SuperBarrio Gomez il leader più prestigioso: “La gente è con noi” aggiunge Entomo “spesso, dopo il mio intervento, ho raccolto applausi”. Il fine è chiaro: “Essere un supereroe è il gesto più importante che si possa realizzare in un mondo arretrato come il nostro”, scrive Entomo su MySpace, la bacheca dei suoi appelli. Ma i malintenzionati che operano nel napoletano si arrendono appena lo vedono oppure oppongono resistenza? Nessun ladro accetta serenamente di finire in prigione. Non mancano le volte in cui Entomo deve bloccare i malviventi utilizzando la forza. “Io non amo la violenza gratuita e ingiustificata” ha spiegato al Riformista. Pratico il Krav Maga. Cerco di disarmare il nemico senza ferirlo. Molte volte ho affrontato dei teppisti basandomi sulla velocità. Generalmente desistono. Il costume gioca da diversivo”.

Oppure, dice ancora: “Utilizzo le mie capacità” – già i superpoteri: “riflessi incredibili e talenti come il Parallelogramma“, che lui definisce come “la capacità di captare le sfumature psicologiche delle persone”) – “per salvare quel che resta da salvare e distruggendo quel che non rientra nel grande schema dell’equilibrio”.

Fonte della notizia: blog.panorama.it

Il VIDEO di Entomo su YouTube:

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